La Search Engine Optimization è l’insieme delle tecniche utilizzate per aiutare un sito web a scalare posizioni nei motori di ricerca e a piazzarsi sempre più in alto per determinate parole chiave. Dal punto di vista tecnico, si dice che chi fa SEO punti a scalare le SERP (Search Engine Result Page). Ottenere un buon posizionamento nei motori di ricerca è fondamentale per chi fa business sfruttando il web. Infatti, un sito nelle prime posizioni è molto più cliccato rispetto agli altri. Lo dimostrano le ricerche effettuate ma basterebbe prendere in considerazione le nostre abitudini e il nostro modo di comportarci quando siamo connessi. Infatti, la maggior parte delle persone che cercano qualcosa sul motore di ricerca sperano di trovare ciò che loro interessa nelle primissime posizioni, specialmente nelle prime tre. I click agli altri siti della prima pagina cominciano ad essere inferiori, ancora di meno quelli alle pagine successive alla prima. Insomma, è abbastanza intuitivo comprendere quanto sia importante posizionare bene un sito web.
I criteri di indicizzazione scelti da Google
Nei discorsi legati al posizionamento sui motori di ricerca, si tende a parlare in maniera generale. In realtà, la maggior parte degli utenti fa uso di Google e, dunque, quando si parla di motori di ricerca quasi tutti pensano al colosso statunitense. Questo vuol dire che per fare SEO è importante conoscere i criteri secondo cui Google ordina i risultati di ricerca per determinate keywords. Uno dei criteri da tenere senza dubbio in considerazione riguarda la qualità del contenuto. Insomma, il sito web che ottiene la prima posizione è, in linea teorica, quello che meglio spiega l’argomento proposto, quello che contiene una buona organizzazione di link interni ed esterni e che rispetta tutti i canoni di scrittura vigenti sul web. Altro fattore da non sottovalutare è la popolarità.
Google dà una certa importanza ai siti web popolari e, quindi, tende a spingere in alto i contenuti di un sito web che ha dimostrato, nel corso del tempo di essere affidabile e di veicolare sempre contenuti di qualità. Per comprendere bene i meccanismi alla base del posizionamento sui motori di ricerca è necessario accennare anche al modo in cui Google è organizzato. Tale motore di ricerca è dotato di alcuni software, che vengono chiamati spider, ai quali spetta il compito di fare una scansione di tutti i documenti presenti sul web, con l’obiettivo di includere nei propri archivi i documenti nuovi oppure quelli già esistenti, nel caso in cui gli stessi siano stati oggetto di modifica. Prima di arrivare all’ottimizzazione è importante conoscere il significato del concetto di indicizzazione. Il motore di ricerca, infatti, organizza una sorta di classificazione dei contenuti che si trovano all’interno di un sito web. Nello specifico, dopo la scansione dei contenuti, Google salva questi documenti nei suoi server. Tali documenti vanno, poi, a finire negli indici di Google ed è per tale ragione che si parla di indicizzazione.
Chi si occupa di Search Engine Optimization deve, dunque, innanzitutto lavorare affinché i contenuti di un sito web vengano correttamente indicizzati dagli spider di Google. Si tratta di aiutare il motore di ricerca a comprendere quali sono i contenuti principali di un sito, cioè quelli che, ad esempio, servono ad un’azienda per attirare i clienti. Ad esempio, è abbastanza scontato che la pagina ‘contatti’ non può avere la stessa importanza di quella dedicata ai prodotti o ai servizi offerti da un’azienda. Per Google, però, in linea di massima ogni pagina ha la stessa importanza di un’altra ed è, dunque, per tale ragione che diventa fondamentale fare un buon lavoro di indicizzazione. Se, infatti, un sito web non è stato progettato correttamente da questo punto di vista, Google procedono ad una scansione casuale dei contenuti presenti sulle pagine. Non è possibile fare SEO senza conoscere in maniera abbastanza approfondita il settore del quale ci si deve occupare. Infatti, la SEO è fatta di parole chiave e, dunque, se non si fa un’analisi di ciò che offre il sito e delle keywords che gli utenti potrebbero utilizzare per ricercare quei prodotti o servizi si rischia di non andare da nessuna parte e di non ottenere alcun risultato importante in termini di posizionamento.
Per fare SEO non è indispensabile essere dei super esperti di informatica. In passato era così ma al giorno d’oggi tutti possono cimentarsi in quest’attività. Certo, è preferibile avere conoscenze, almeno di base, del linguaggio HTML ma, comunque, grazie soprattutto alla diffusione di CMS come WordPress e di plugin che aiutano gli utenti a scrivere contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, chiunque può provare a fare SEO. Certo, questo non significa che si tratti di un’attività facile, anzi molto spesso per ottenere risultati ragguardevoli è necessario rivolgersi a professionisti del settore come seo specialist freelance o web agency. Certo, i costi saranno in alcuni casi elevati, soprattutto per tutte quelle operazioni off-site, come la link building, ma i risultati in termini di posizionamento su Google sono pressoché certi. È ovvio che nella SEO non c’è alcuna certezza e diffidate da chi promette di scalare le SERP fino a raggiungere il ragguardevole risultato di primi su Google.
La SEO è pazienza
La prima cosa da comprendere è che i risultati di una strategia SEO non sempre sono immediati. Scalare posizioni sui motori di ricerca, soprattutto quando si parla di keywords sulle quali la competizione è agguerrita, non è semplice. E’ necessario lavorare con grande costanza ma anche con pazienza e dedizione perché i risultati potrebbero arrivare anche dopo parecchi mesi, se non anni. Un buon operatore SEO deve fare in modo di attirare, tramite il posizionamento, nuovi utenti sul sito web che possano essere interessati ai contenuti o, nel caso di un’azienda, ai prodotti e servizi proposti. E’ chiaro che il SEO non ha responsabilità se, una volta ottenuto un buon posizionamento, un sito, pur avendo un buon numero di visitatori, non riesce ad incrementare le vendite. Insomma, possiamo dire senza dubbio che il lavoro del SEO si esaurisce una volta che è riuscito ad incrementare le visite del sito web di cui si è occupato. Altro aspetto che negli ultimi anni è cresciuto in misura sempre maggiore è quello che riguarda la localizzazione. Infatti, gli strumenti oggi a disposizione consentono di posizionare non soltanto siti web a carattere nazionale ma anche aziende che vogliono promuovere i loro prodotti e servizi a livello locale. Del resto, sono proprio gli utenti, spesso, ad utilizzare la rete per cercare particolari prodotti o servizi offerti in una determinata località. Quando ci si muove alla ricerca delle parole chiave da utilizzare per il posizionamento bisogna fare ricorso ad alcuni strumenti che il web e Google mettono a disposizione. Uno di questi è Google Adwords che consente di scrivere una o più parole e di visualizzare il traffico di ricerca attorno alle keywords. L’aspetto interessante di Google Adwords è rappresentato dal fatto che come risultato non viene restituito soltanto la keywords indicata ma anche le parole ad essa correlate. Spesso, però, non basta scegliere una sola parola chiave. Inoltre, bisogna guardare non soltanto alla media delle ricerche di una keywords ma anche alla sua concorrenza. Di solito, quanto più alta è la concorrenza più è difficile ottenere un buon posizionamento. Al di là di questo aspetto, comunque, è importante anche fare un’operazione che nel marketing viene chiamata benchmarking: bisogna, infatti, guardare ai siti web che si trovano nella prima pagina di Google per le parole chiave con le quali si vuole tentare il piazzamento sul motore di ricerca.
Content is king o forse no?
Dopo aver analizzato alcuni degli aspetti legati all’attività SEO, diamo ora uno sguardo al modo in cui bisognerebbe scrivere i contenuti per aiutare un sito web a posizionarsi su Google. Un buon copywriter deve, innanzitutto, comprendere che il web e lo stesso Google privilegiano la scrittura semplice. Insomma, quando si scrive per il web non bisogna sforzarsi alla ricerca di parole complicate e di una sintassi elaborata. Si rischierebbe di sortire un effetto contrario a quello ricercato. La parola chiave con la quale ci si vuole posizionare deve essere obbligatoriamente presente nel titolo, nell’intestazione H1, nell’intestazione H2 ma anche nella meta description e nell’URL. Non finisce qui. Essa va indicata nel testo in maniera coerente e pertinente, non esagerata. Anche nelle referenze legate all’immagine è necessario inserire la keywords. Quando si scrive un contenuto per il web esso può essere arricchito da link interni ed esterni. Un link interno punta ad un contenuto che riguarda lo stesso sito, un link esterno, invece, punta ad una risorsa che non fa parte del sito. In merito alla scrittura, invece, possiamo dire che è importante non riempire un sito di informazioni inutili. Il metodo da utilizzare è quello della piramide rovesciata. Le cose più importanti vanno scritte all’inizio, le altre possono essere snocciolate lungo il testo. E’ possibile, inoltre, utilizzare elenchi puntati e parole in grassetto. Ciò che conta è che tutto venga fatto in maniera coerente e naturale. Ovviamente è importante pubblicare testi ottimizzati per i motori di ricerca, ma è altrettanto vero che per permettere che essi possano scalare le SERP è necessario che l’intero sito venga “spinto”. Per fare ciò è necessario acquisire dei link in entrata ed il modo più veloce e semplice per farlo è attraverso una campagna di link building.